Le “marce della morte” furono il colpo finale del Terzo Reich ormai in agonia. Iniziate a gennaio del ’45, proseguirono per tutta la primavera nell’intera Germania, Lipsia compresa.
a cura di Giancarlo Rali
13 aprile 1945: con gli alleati alle porte di Lipsia, le SS iniziano i smantellare i campi di concentramento presenti in città.
I circa 1.500 prigionieri dei tre campi di concentramento della Erla-Maschinenwerke GmbH, produttrice di aerei per la Luftwaffe, vengono radunati nei pressi di Abtnaundorf e costretti a una “marcia della morte” attraverso la Sassonia fino alla Repubblica Ceca. A Wurzen vengono raggiunti da una colonna di donne, prigioniere del campo di Kamenzer Straße della fabbrica HASAG, ditta produttrice di armi e munizioni per la Wehrmacht.
Delle migliaia di persone che parteciparono a questa marcia, solo circa 300 sopravvissero.
“All’inizio di aprile 1945 fummo evacuati dal campo e condotti in diverse direzioni. La maggior parte delle prigioniere perirono lungo la strada, perché le più deboli che non potevano più marciare venivano uccise dagli uomini delle SS che le accompagnavano. Ho anche visto gli uomini delle SS sparare alle donne che si allontanavano dalla colonna per raccogliere patate da terra “
Marianna-Helena Morawska – una sopravvissuta
Il fotografo Herbert Naumann ha ricostruito i 26 giorni di cammino attraverso testimonianze e documenti dell’epoca, che potete trovare sulla pagina Todesmarsch 1945 Leipzig–Fojtovice
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Approfondimenti:
Il materiale sui campi di concentramento è amplissimo, così come la storiografia sulle Todesmarsch. Wikipedia dedica alle “Marce della morte” una pagina nella quale potete trovare numerosissimi link nonché riferimenti letterari e storici su questo aspetto del Terzo Reich.