
Martedì 27 settembre il Caffè letterario è ripartito dopo la pausa estiva. Ad attendere il nostro gruppo c’era Marco Malvaldi, con il suo “Vento in scatola”, scritto a quattro mani con Glay Ghammouri.
Chi ha già letto altri romanzi dell’autore toscano intuisce già dalle prime pagine di trovarsi di fronte a qualcosa di diverso dal solito.
Complice è certamente l’ambientazione di questa storia: un carcere. E tutto il narrato e narrabile che ne deriva.
Malvaldi ci racconta, infatti, di Salim Mohammed Salah, un giovane laureato tunisino, scappato dalla sua terra per alcuni affari andati male (e denaro rubato), ma detenuto in Italia per un reato non commesso.
Ed è attraverso le vicende che coinvolgono Salim all’interno del carcere, che si fa luce sulla quotidianità dei detenuti. Giornate scandite da rituali, ma che restano tutte uguali a se stesse. Fatte di luci e di ombre. Di gerarchie dalle molteplici sfaccettature: fra detenuti stessi, fra detenuti e sorveglianti, fra guardie e dirigenti.
Giornate fatte di scale di valori e priorità che, in una vita che si snocciola per giorni, settimane, mesi e anni in cattività, prendono forme e nomi diversi da quelli a cui siamo abituati.
Ed è così che il lettore acquista confidenza, ad esempio, con concetti come il sopravvitto o la cella “liscia”.
Malvaldi non perde anche in questo romanzo il suo stile sagace, la sua scrittura fluida e piacevole, con cambi di scena degni di una trasposizione cinematografica.
“Vento in scatola” è un romanzo che ci è piaciuto molto e che consigliamo a tutti di leggere! Voto del Caffè letterario: 8+!
Il prossimo appuntamento con il Caffè letterario è previsto per l’8 novembre prossimo, con “La casa degli specchi” di Cristina Caboni.
Per informazioni: biblioteca@italiani-a-lipsia.de